
Il Festival della Musica di San Remo quest’anno avrà luogo tra il 6 e il 10 di febbraio 2018. Come ogni anno, numerosi cantanti italiani hanno partecipato al duro processo di selezione che permetterà a un gruppo di artisti di competere di fronte al pubblico del Teatro Ariston. Quella di quest’anno è la sessantottesima edizione e puntualmente l’intero Bel Paese, volente o nolente, è prigioniero della SanRemoMania.
Com’è noto, il concorso si divide in due categorie. Da una parte abbiamo i “Big”, cioè artisti con una carriera già piena di successi e ben conosciuti dal grande pubblico, e che hanno già partecipato ad altre edizioni del Festival.
Dall’altra parte ci sono i partecipanti della sezione “Nuove Proposte”, la quale offre un palco di livello nazionale a giovani artisti pronti a fare il grande salto. Tuttavia, ciò non toglie che spesso questi cantanti siano delle proposte relativamente nuove, visto che spesso hanno già anni d’esperienza sui palchi di tutta Italia e un pubblico fedele che li segue sin dall’inizio della loro carriera.
Oltre a queste due categorie, durante il Festival vengono conferiti altri tipi di premi. Oggi tuttavia non ci vogliamo occupare dei vari aspetti tecnici del Festival o di quello che succederà in generale sul palco del Teatro Ariston.
Vogliamo invece parlare di uno degli artisti più brillanti tra le Nuove Proposte, un cantante che presenta delle novità interessanti rispetto a quello che tradizionalmente il Festival propone. Stiamo parlando di Mudimbi, in gara con la canzone “Il Mago”.
Mudimbi, il cui nome completo è Michel Mudimbi, è un rapper di origine italo-congolese proveniente da San Benedetto del Tronto. Sicuramente è riduttivo definirlo semplicemente rapper – data la vastità delle sue esperienze ed esplorazioni musicali.
Infatti, la produzione artistica di Mudimbi offre una varietà molto interessante che rispecchia il lungo percorso – non ancora concluso, com’è giusto che sia – della sua evoluzione artistica. Come ha dichiarato lui stesso in un’intervista, lui ha “iniziato dal rap, e [è] finito nelle dancehall perché c’era il microfono aperto […] da lì [è] finito alla grime, alla dubstep, alla techno e alla tekno”. L’obiettivo che lui si pone nelle sue canzoni è quello di utilizzare musica e testi per far muovere il suo pubblico, farlo ballare a ritmo oppure ipnotizzarlo e farlo cadere in una trance.
I suoi testi affrontano diversi argomenti e generi, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, nuove parole, nuovi ritmi e nuove energie e in fuga dalle ripetizioni. Mudimbi è spontaneo e coraggioso nella scrittura, onesto e diretto, e lo rimane anche quando ci ricorda che in fondo in fondo “facciamo tutti schifo”.
Vero, spesso la sua musica è caratterizzata da un satira al vetriolo e da una vena apertamente negativa. Nonostante questo, e come è da aspettarsi, c’è molto di più da scoprire. Infatti la canzone che Mudimbi presenta al Festival non nasce da questo suo lato più oscuro, ma è invece emanazione della sua parte più allegra e luminosa, quella che smuove la voglia di danzare e che porta messaggi umanamente più positivi.
Il tema della canzone è abbastanza classico, in realtà, in particolare per il pop italiano. “Il Mago” ci racconta di come per tirare avanti sia necessario rimettere tutto in prospettiva e cercare di non stressarsi troppo per i problemi della vita quotidiana. Tuttavia, il modo in cui la canzone tratta questo tema non è una ripetizione di luoghi comuni abusati e strasentiti. In circa tre minuti di brano – incredibilmente orecchiabile, non riesci a levartelo dalla testa – Mudimbi ci racconta come il suo “trucco magico” per arrivare a fine giornata sia semplicemente di non ossessionarsi troppo con le cose brutte, perché anche se tutto va male la vita è bella semplicemente per il fatto che “va”: “Va bene anche se male\[…]\Il trucco è farla andare”. I problemi sono lì, e pensarci troppo non li fa andare via: “La mia vita va che una favola\ Non c’è niente che mi preoccupa\ Risolvo ciò che c’è da risolvere”.
In tutto ciò lui non si mette mai su un piedistallo, come sarebbe da stereotipo, per dire che la sua vita è stata particolarmente complicata, diversa da quella di tanti altri, e che per questo è diventato un “duro”. Mudimbi invece semplicemente scarta di lato e ammette che la sua infanzia è stata sì difficile, “senza padre e con il pieno di domande”, ma dura “come tante”, non in maniera speciale. Lui si considera semplicemente fortunato solo per il fatto di aver avuto sua madre a fianco, sempre pronta a offrire i suoi saggi consigli sull’importanza di sorridere sempre di fronte alla vita e di fronte alla possibilità di non risvegliarsi più la mattina, o meglio, “di svegliarsi tutti e due sotto a un cipresso”. Per questo è Mudimbi stesso, il Mago. Perché è questa la sua vera magia, e noi pubblico non possiamo fare altro che ammirare e pensare che forse ce la possiamo fare pure noi.
Testo
[Strofa 1]
C’è chi mi chiede: “Mudimbi, come stai?”
Se rispondo ‘tutto bene’, poi mi chiede ‘come mai?’
La gente guarda male se non sei pieno di guai
Meglio dire ‘son vegano e sto anche in mano agli usurai’
Faccio ciò che posso, non vivo a Dubai
Ho un conto in banca all’osso che nemmeno i macellai
Vivo la realtà, senza mentirmi mai
La mia dolce metà sembra la copia di un bonsai
[Bridge]
La mia vita va che una favola-la
Non c’è niente che mi preoccupa-pa
Risolvo ciò che c’è da risolvere-re
E compro una vocale per rispondere
[Hook]
Va-come va, va-come va ,come va
Va bene anche se male
Va-come va, va-come va , come va
Il trucco è farla andare
Bevo il bicchiere mezzo pieno finché mi ubriaco
E poi svanisco in un sorriso… come fa il mago
Il mago, il mago, ualà
Il mago, il mago
[Strofa 2]
A complicare, siam tutti esperti
A esser felici, siam tutti incerti
La verità sta tra due concetti
Finché la barca va e Orietta Berti
Quindi sto sereno
Navigo tra le bollette
Rischio pure le manette
Canto queste canzonette
Evito chi si permette
Anche di mettermi alle strette
Vuole pure le mie chiappe
Le pretende fatte a fette
Mi godo la vita
Come un bimbo una matita
Come Rambo con un mitra
Come Cita una Ciquita
Vincerò questa partita
Ci scommetto la coolita
La strada va in salita ma non sento la fatica
Perché[Bridge]
La mia vita che una favola-la
Non c’è niente che mi preoccupa-pa
Risolvo ciò che c’è da risolvere-re
E compro una vocale per rispondere
[Hook]
Va-come va, va-come va , come va
Va bene anche se male
Va-come va, va-come va , come va
Il trucco è farla andare
Bevo il bicchiere mezzo pieno finché mi ubriaco
E poi svanisco in un sorriso… come fa il mago[Strofa 3]
La mia infanzia è stata dura come tante
Senza padre e con il pieno di domande
Nonostante questo è andata alla grande
Ringrazio mia madre per le sue parole sante
Figlio mio, la vita è dura, lo confesso
Proverà a metterti in ginocchio troppo spesso
Tu sorridi lo stesso
Magari domani ci svegliamo
Tutti e due sotto a un cipresso[Hook]
Va-come va, va-come va, come va
Va bene anche se male
Va-come va, va-come va, come va
Il trucco è fall’andare[Outro]
Bevo il bicchiere mezzo pieno finché mi ubriaco
E poi svanisco in un sorriso… come fa il mago
Il mago, il mago ualà
Il mago, il mago c’est moi